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Levanto
un'emozione per ogni stagione
Le spiagge incontaminate, i sentieri nel verde del Parco nazionale delle Cinque Terre, le acque cristalline e i ricchi fondali dell’Area marina protetta fanno di Levanto il luogo ideale per chi ama la natura e apprezza la cura dell’ospitalità e la tradizione eno-gastronomica di una comunità che si offre al visitatore con un volto diverso per ogni stagione.
Via Guani
In origine, molto probabilmente la parte del Borgo Antico ad occidente del Cantarana che costituisce l’attuale Via Guani era una strada avente sui due lati quasi esclusivamente dei magazzini e delle abitazioni mercantili alte solo un piano con magazzino e bottega.
Tale strada, edificata in tal guisa a partire dal XIII secolo, esprime lungo tutto il percorso la sua funzione primigenia, cioè una via di transito adatta per il passaggio di una doppia corsia di muli carichi chiusa fra due schiere di manufatti. In tal modo, la via delimitava il borgo a sud-ovest, mentre verso est era protetto dalle mura, erette nel 1265.
A partire dal Cinquecento, furono edificati sopra i resti delle antiche costruzioni anzidette, alcuni palazzi signorili, come quelli ai numeri civici 27 e 37.
Quest’ultimo, chiamato il Palazzo Guani o delle Sirene, costituisce quasi certamente il più evoluto esempio di dimora rinascimentale levantese; mentre quello al numero 27 è contraddistinto da un piccolo atrio-scala a pianta rettangolare, con volta a padiglione avente una colonna marmorea centrale con capitello tuscanico e cinque lunette su peducci in ardesia lavorata a rilievo.
Al primo piano, in corrispondenza del ballatoio, due interessanti sovrapporta cinquecentesche in ardesia finemente decorate a bassorilievo. Anche gli altri edifici di Via Guani sono sorti verosimilmente su preesistenti strutture medievali, come il palazzo al civico n. 17, che nel corso del seicento, quando Levanto fu elevato a sede di Capitaneato, divenne sede del Capitano.
Nel Settecento Via Guani era chiamata Via Delle Botteghe e soltanto alla fine dell’Ottocento assunse la denominazione attuale.
Per i levantesi si chiama da tempo immemore Via Dei Forni, perchè ancora sino ai primi decenni del Novecento vi funzionavano i forni per cuocere il pane.
Una testimonianza quasi intatta delle antiche costruzioni medievali è ancora visibile tutt’oggi all’inizio della strada provenendo da Via Garibaldi, i tre portali di un magazzino del XIII-XIV secolo con muratura coeva in serpentinite verde locale. In fondo a Via Guani si trovava – sino a metà Ottocento circa – la Porta di S. Cristoforo, con una torre che prospetta tuttora su Via Vinzoni, anche se non ha più il suo aspetto originale.