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Groppo

Già appartenente al Terziere di Ponente, piccolo e compatto, Groppo è localizzato a 215 metri s.l.m..
Il centro storico è sorto attorno ad una via mulattiera (asse di sviluppo principale) ed a due percorsi di mezza costa (assi secondari), che ne hanno determinato il disegno urbano a forma di pentagono irregolare.
La mulattiera che transitava per Groppo partiva da Levanto e, salendo da Fossato, proseguiva per Lavaggiorosso e raggiungeva la media ed alta Val di Vara.
L’asse principale e quello di mezza costa, ubicato a quota lievemente più elevata, si incontrano nel centro del nucleo, evidenziato dalla presenza della cappella di Sant’Anna.
Le notizie storiche documentate su questa villa sono abbastanza numerose.
All’inizio del’500 il nucleo era abitato da 70 persone; numero che restò invariato nel 1607 ed alla fine del’700. Confrontando la planimetria della villa fatta nel 1722 da Matteo Vinzoni con quella odierna, si può constatare che la parte edificata di questo centro storico è rimasta pressoché immutata.
Tra le principali emergenze di Groppo si possono notare: l’edificio (XVI-XVII secolo) di fronte alla cappella di Sant’Anna, con portale del secolo XVIII, sopra il quale si trova una nicchia con una bella Madonnina di marmo bianco di Carrara. Nella costruzione accanto, un'altra nicchia con piccola statua marmorea di buona fattura, raffigurante Sant’Antonio da Padova.
Parlando di Groppo non si può fare a meno di ricordare Agostino di Benedetto, valentissimo orafo originario di questa villa, che operò a Genova ed a Venezia verso la metà del XVI sec. La cassa processionale del Corpus Domini, conservata a Genova nel Museo del Tesoro di San Lorenzo, è un’opera di grande pregio artistico, nell’esecuzione della quale Agostino ebbe un ruolo importante, coadiuvato probabilmente dai due figli Giulio e Cesare.
La Cappella di Sant’Anna. Di dimensioni assai contenute, è documentata dalla prima metà del XVIII secolo.
Unita su entrambi i fianchi alle case attigue, posteriormente confina con la via pubblica.
La facciata è molto semplice e, come tante altre costruzioni religiose rurali della valle di Levanto, ha due piccoli finestrini quadrangolari ai lati della porta di ingresso ed una lunetta sopra di essa. Meno consueto, anche per la posizione che occupa sul timpano, il campanile a vela, datato 1841 sull’intonaco dipinto in rosa.
L’interno, a pianta rettangolare, ha la navata divisa dal presbiterio da due lesene.
Nella nicchia del presbiterio è conservata la statua marmorea di Sant’Anna, molto interessante per diversi aspetti, tra cui la dolce espressione del volto ed il panneggio fluente del manto.



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