Dosso

Questo centro storico a forma poligonale si trova sulla testa di un promontorio a 237 metri s.l.m., nella parte occidentale della valle.
Molto probabilmente si è formato attorno ad un’antica via mulattiera (asse di sviluppo principale dell’insediamento) che da Levanto raggiungeva la Piana di San Gottardo, transitava per Fossato e, attraverso la Foce di Dosso, consentiva di raggiungere i centri della medio-alta Val di Vara.
Il percorso principale e quelli secondari si incontrano nella parte alta del nucleo ove sorge la cappella di San Giovanni Evangelista.
Il documento più antico giunto sino a noi circa le origini della villa, è del XIII secolo.
Nella prima metà del ‘500 Dosso aveva approssimativamente 70 abitanti. Nel 1607 questi ultimi aumentarono a 88 e, nel 1828, a 125.
Confrontando la planimetria odierna con quella fatta da Matteo Vinzoni nel 1722, se ne deduce che il numero di edifici è aumentato di poco in oltre due secoli e mezzo.
Tra le emergenze di Dosso si segnalano: un portale in conci di serpentinite verde locale lavorato a punta fine probabilmente del XIV secolo (notare la croce scalpellata a rilievo sulla pietra al centro dell’arco), tre edifici con resti di murature del XVI secolo, un edificio del XVIII secolo ridipinto recentemente seguendo probabilmente la decorazione preesistente (fascia marcapiano e incorniciatura delle aperture con ombreggiatura) ed uno più recente (XVIII-XIX sec.) con intonaco graffito, cantonali alterni e riquadratura delle finestre.
Cappella di San Giovanni Evangelista
Documentata verso la metà del’600, sorge nel piccolo slargo che si trova nella parte alta dell’abitato.
E’ ad aula rettangolare e a volta a botte, con il presbiterio che si restringe.
La facciata dipinta probabilmente riprendendo disegno e colori di quella seicentesca, ha quattro aperture: il portale, la lunetta sotto il timpano e due finestrelle laterali.
Tra il portale e la lunetta vi è murato un Presepe, pregevole bassorilievo su ardesia, attribuito a Pace Gaggini (1470-1525), la cui iconografia è da mettere in strettissimo rapporto con due opere similari conservate in sedi più prestigiose, il Victoria and Albert Museum di Londra e il Museo Sant’Agostino di Genova.
L’interno della cappella è molto semplice e, oltre alle decorazioni dipinte datate 1937, ci sono un altare barocco in muratura e due nicchie vuote tra l’aula e il presbiterio.



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