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Il sindaco Agata sulle dimissioni dell'assessore Lapucci

"Una sconfitta per l'amministrazione comunale, ma soprattutto per il paese"

Sono molto dispiaciuto che una persona di grande dirittura morale e di comprovata esperienza amministrativa, ma soprattutto un valido collaboratore e un amico leale quale è Gino Lapucci, abbia lasciato la giunta.
Sono assolutamente certo che la sua decisione non sia stata facile, anche perché più volte mi aveva manifestato personalmente l’idea di interrompere la sua esperienza politico-amministrativa che, compiuta durante due mandati, prima come vicesindaco e poi come assessore con deleghe ‘pesanti’, ne aveva assorbito le energie e fatto sottrarre tempo alla famiglia e alle sue passioni.
Fortunatamente, ogni volta ero riuscito a fargli cambiare idea, affrontando insieme le problematiche che mi aveva posto e vedendolo uscire dai nostri colloqui ancora più motivato a proseguire il suo impegno in amministrazione.
Un’amministrazione della quale è sempre stato un vero motore. Basti solo pensare all’enorme lavoro avviato da zero per rivoluzionare il sistema della raccolta dei rifiuti, che oggi sembra un servizio acquisito, quasi scontato, ma che ha fatto di Levanto un modello di riferimento di eccellenza tra gli enti pubblici e che numerose città hanno provato ad imitare, spesso fallendo. Perché, per chi non le vive direttamente, non è facile neppure immaginare le problematiche quotidiane con cui ci si deve confrontare per far funzionare al meglio un servizio così articolato come quello che viene erogato oggi; oltretutto impiegando alcuni giovani che prima non avevano un’occupazione e che adesso possono lavorare nella cittadina in cui sono nati e cresciuti e per la comunità alla quale appartengono.
Ma è tutto il settore dell’ambiente che Gino ha curato con attenzione quasi maniacale, ben sapendo che si tratta della maggior risorsa di cui dispone il nostro paese. Grazie a lui e ai funzionari comunali che è sempre stato bravo ed efficace nel motivare, anche in virtù della sua sensibilità e capacità di comprensione e mediazione, siamo riusciti ad accedere alle certificazioni Iso 14001 ed Emas e a fregiarci della Bandiera Blu.
E poi la riorganizzazione della gestione degli arenili e, soprattutto, la lotta all’erosione delle spiagge e al fenomeno dell’intorbidimento delle acque del golfo, un progetto complessivo che abbiamo avviato insieme con monitoraggi, il supporto di esperti e interventi mirati di ripascimento che hanno già portato a risultati confortanti.
Per questo non nascondo che doversi privare di una persona come Gino Lapucci è una sconfitta innanzitutto tutto per l’amministrazione comunale, e per me stesso che ne sono alla guida, ma anche per i levantesi, che lo hanno stimato prima come medico e poi come loro rappresentante nelle istituzioni.
Credo però che la sua scelta, proprio perché meditata e dolorosa, operata con la consapevolezza dell’uomo maturo e responsabile di fronte alla collettività che lo ha eletto, vada accettata e rispettata.
Da parte mia, al momento non provvederò alla sua sostituzione, ma redistribuirò le deleghe tra gli altri membri di giunta., perché è opportuno monitorare con calma e attenzione, in un ragionevole arco temporale, la situazione che si creerà nei settori che Gino ha curato.
A settembre, insieme al mio gruppo consiliare, tireremo le somme e decideremo il da farsi; sempre con l’obiettvo di non limitarci a distribuire o redistribuire incarichi tanto per cambiare qualcosa, ma individuando le persone giuste per ogni ruolo che si rendesse necessario ricoprire.

Levanto, 24 luglio 2017



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