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Levanto
un'emozione per ogni stagione
Le spiagge incontaminate, i sentieri nel verde del Parco nazionale delle Cinque Terre, le acque cristalline e i ricchi fondali dell’Area marina protetta fanno di Levanto il luogo ideale per chi ama la natura e apprezza la cura dell’ospitalità e la tradizione eno-gastronomica di una comunità che si offre al visitatore con un volto diverso per ogni stagione.
Concluso il ripascimento, spiagge pronte per la stagione balneare
L'assessore Lapucci: "Intervento da effettuare ogni anno, secondo le indicazioni degli studi in corso"
Con la distribuzione sulla battigia, nei punti degli arenili maggiormente sottoposti all’erosione delle mareggiate e al fenomeno dell’intorbidamento delle acque, di 1.600 tonnellate di ghiaia fine proveniente da una cava su fiume Po, si sono conclusi i lavori di ripascimento delle spiagge levantesi attuati dal Comune con la collaborazione della “Levante Multiservizi srl”.
“Quello appena portato a termine – spiega l’assessore all’Ambiente, Luigi Lapucci – è il primo di una serie di interventi che dovranno avere una cadenza periodica, presumibilmente annuale, ed una durata che sicuramente arriverà fino alla fine del mandato di questa amministrazione e che è nostro auspicio prosegua anche con la prossima, al fine di arginare i due problemi che maggiormente colpiscono gli arenili e il golfo: quello ‘storico’ dell’erosione causato dalle mareggiate e quello recente dell’intorbidamento delle acque provocato dalla terra staccatasi dalle frane nella vallata e portata a valle dal torrente Ghiararo”.
Due aspetti sui quali l’amministrazione sta comunque lavorando, sia con interventi con finanze proprie che migliorino progressivamente la situazione in tempi ragionevolmente brevi, sia seguendo gli studi che l’Università di Genova sta conducendo per verificare la necessità di adottare soluzioni che coinvolgano anche le infrastrutture di difesa a mare.
“Innanzitutto – tiene a chiarire Lapucci – non vogliamo illudere nessuno: in questi giorni l’acqua è cristallina, ma siamo consapevoli che in caso di mareggiata l’intorbidamento potrebbe verificarsi ancora. Però il fenomeno andrà via via diminuendo ad ogni ripascimento. La ghiaia sovrapposta alla sabbia adagiata sul fondo dovrebbe limitare il movimento di quest’ultima verso la superficie. E non escludiamo che, nel caso riuscissimo a reperire fondi comunitari o regionali, non si possa anche pensare a prelevare parte di questa sabbia (una sorta di “dragaggio selettivo”) prima di versare sulla battigia la ghiaia, in modo da rendere più completo ed efficace l’intervento di ripascimento”.
Il costante monitoraggio degli studiosi, portato avanti con telecamere ed immersioni, ha finora mostrato che la causa dell’intorbidamento è proprio il torrente Ghiararo: è infatti davanti alla sua foce che si forma quella macchia marrone che poi si allarga ad altre parti del golfo, sospinta dalle correnti. Inoltre, lo spostamento di alcuni massi della vecchia diga sommersa avrebbe generato un flusso di correnti che tende ad attrarre attorno ad essi la terra più fine, impedendole di allontanarsi verso il mare aperto.
Ecco perché l’amministrazione comunale, forte delle indicazioni emerse dai rilievi effettuati (e tuttora in corso), ha deciso di seguire i suggerimenti degli esperti nell’investire risorse sugli arenili: sulle modalità con cui effettuare i ripascimenti, sui punti in cui depositare il materiale di cava, sulle caratteristiche della ghiaia utilizzata. Con la convinzione che oggi, rispetto al passato, si conosca la strada da percorrere per affrontare il problema con efficacia.
Levanto, 26 maggio 2017