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Rede Globo alla scoperta della Levanto slow

Una settimana di riprese tra mare e vallata per la tv brasiliana

Levanto è ancora una volta al centro dell’interesse dei media mondiali grazie alla qualità della vita e alla filosofia “slow”. A far tappa nella cittadina rivierasca per una settimana di riprese filmate questa volta è il network televisivo brasiliano “Rede Globo”, che ha inviato una troupe (la giornalista Ilze Scamparini, il cameraman Maurizio Della Costanza, il tecnico del suono Andrea Pasquali, la producer Rita Silveira) per girare un documentario che verrà poi diffuso sia sui canali televisivi che sul sito internet.
Come già accaduto recentemente con il “docu-film” del regista Piero Cannizzaro, proiettato in anteprima al “Laura Film Festival” in attesa di essere trasmesso il prossimo autunno su Rai Tre nella trasmissione “Geo & Geo”, anche l’interesse dei brasiliani si è incentrato sugli aspetti più caratteristici della filosofia levantese del “vivere lento”, in armonia con se stessi e con l’ambiente, e fruendo del territorio in maniera sostenibile, attraverso comportamenti virtuosi messi in atto sia dalle istituzioni che dai singoli cittadini. Il viaggio nella realtà “slow” levantese si è così aperto con un’intervista al sindaco, Maurizio Moggia, colto a pedalare in bicicletta nel centro storico proprio mentre in via Garibaldi un gruppo di artisti stava portando a compimento il recupero di una facciata di un palazzo storico affrescando l’intonaco con i dipinti originali del tempo.
Quindi la troupe ha cominciato ad esplorare le produzioni enogastronomiche di qualità, con una visita al frantoio della cooperativa “Agricoltori della vallata di Levanto” e ad un uliveto, al laboratorio della pasticceria “Bianchi” per riprendere le fasi di lavorazione della “Torta Levanto”, alla cucina dell’hotel “Palace” per un viaggio completo nella gastronomia sotto la guida dello chef Lorenzo Perrone, al laboratorio del pesto di Luigina Peselli, al castagneto biologico di Franco Andreoni sul monte Bardellone, ai sentieri tra Lizza e Dosso per visitare i borghi ristrutturati, seguire la produzione della farinata di ceci all’interno dell’antico mulino ad acqua di Lizza e far tappa nella cantina (sempre ben fornita di formaggi, salumi e vino) di Beppe Perrone, a Lavaggiorosso. 
Ma anche l’architettura e l’urbanistica avranno un ruolo di primo piano nel documentario dedicato a Levanto, con il marmo verde e rosso della chiesa di Sant’Andrea, le “Grottesche” di via Garibaldi, i caruggi dell’antica darsena e le caratteristiche facciate dipinte dei palazzi del centro storico. Infine, spazio ad alcuni personaggi che ispirano la propria attività professionale alla filosofia “slow”: da Marco Scaramuccia, ex ferroviere insoddisfatto e oggi appagato “barcaiolo” che con la sua flotta di imbarcazioni conduce i turisti alla scoperta delle bellezze della costa e della Area marina protetta, allo scultore Renzo Bighetti, che dal mare trae l’ispirazione per molte delle sue creazioni artistiche. Insomma, un viaggio a 360° in una delle realtà più rappresentative e vivaci di quel mondo “slow” italiano così affascinante per i turisti (specialmente quelli stranieri), che trovano in esso un modo esemplare di ricondurre storia, paesaggio, ambiente e gastronomia all’interno di uno stile di vita e un modello di sviluppo a misura d’uomo. E oggi, proprio grazie al turismo, anche economicamente gratificante per le popolazioni locali.



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