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Lizza

Posta su un promontorio a 180 metri s.l.m., anticamente faceva parte del Terziere di Ponente. 
Il centro storico, assai compatto, si è sviluppato in tre blocchi degradanti – disposti lungo le curve di livello del terreno – che formano una figura a forma triangolare sui due assi di sviluppo principali.
La pianta dell’insediamento è simile a quella di Lavaggiorosso, anche per la posizione della cappella dell’Assunta, staccata dal nucleo verso Occidente.
Il percorso di mezza costa, che attraversa il borgo inferiormente, era un tempo collegato con la mulattiera che partiva da Levanto e – passando per Sant’Anna, Lizza, Lavaggiorosso, La Baracca, San Nicolao e Case Mola – raggiungeva l’Alta Val di Vara.
Lizza veniva pertanto a trovarsi su un percorso che anticamente era di una certa rilevanza, perché collegava Levanto con i centri commerciali dell’entroterra.
Ricerche archeologiche eseguite alcuni anni or sono hanno confermato che la nascita del nucleo è avvenuta a partire almeno dagli inizi del XIII secolo.
All’inizio del’500 nella villa di “Lissa” risiedevano approssimativamente 70 abitanti. Nel 1607 questi ultimi erano 166 e, nella prima metà dell’Ottocento, 114.
Confrontando la planimetria fatta da Matteo Vinzoni nel 1722 con quella odierna, si constata che gli edifici di questo centro storico sono aumentati di poco in oltre due secoli e mezzo.
Altro dato che emerge dalla carta settecentesca del Vinzoni, sono i mulini allora funzionanti nella valle posta sopra l’abitato e nelle sue adiacenze. Alla fine dell’Ottocento sei di questi impianti, che tramite apposite giranti sfruttavano l’acqua dei vicini torrenti come energia motrice, erano ancora in piena attività.
Uno di essi, denominato i mulini di Lizza, era il più importante di tutta la valle di Levanto. Si trova, abbastanza conservato, tra Lizza e Lavaggiorosso, sotto la strada veicolare proveniente da Levanto. E’ composto da alcuni edifici del XVII-XVIII secolo, tre dei quali, disposti degradanti dall’alto in basso, muniti esternamente della girante metallica ed internamente dei meccanismi di trasmissione del moto e degli attrezzi per la molitura di grano, mais e castagne.
A nord il complesso è preceduto da un piccolo ponte che scavalca il Fosso del Mulino dal quale si dipartono tre antiche vie di comunicazione: una per Fossato, l’altra per Lizza e la terza per Lavaggiorosso.
Nella villa di Lizza, in cui è ancora visibile l’antica porta di ingresso, si trovano alcuni edifici di interesse storico.
Uno di essi ha una struttura muraria riconducibile alla fine del XVI secolo. In altri due si notino i portali, in cui sono stati reimpiegati stipiti in ardesia con decorazioni cinquecentesche.
Al centro dell’abitato si trova un altro edificio degno di nota, sia per il suo volume, sia per la presenza d’alcuni elementi architettonici come il portale, le monofore, le feritoie e il torrioncino angolare. Il portale in particolare, ha gli stipiti di recupero cinquecenteschi in ardesia, con bassorilievi di teste e vasi di fiori. Probabilmente era l’antica dimora dei signori del luogo.

Cappella di Santa Maria Assunta

Edificata a ponente del centro storico, sul terrapieno che forma il sagrato, rispecchia nelle forme attuali tendenze tipiche settecentesche, anche se esisteva già nel 1584.
La pianta, a forma di rettangolo, è chiusa da un abside semicircolare. La facciata decorata da quattro lesene dipinte sul fondo policromo, reca la data 1937. Il portale è assai semplice, in marmo Rosso Levanto.
Nell’interno, ad aula voltata dipinta con lesene che ripartiscono l’ambiente in tre campate, si trova una statua marmorea della Vergine con il Bambino (privo della testa), in una nicchia al centro del catino absidale.
Nel presbiterio è murata una lapide marmorea del 1715, relativa ad un lascito di un certo Gio Batta Perrone (della Lizza), con l’obbligo perpetuo di celebrare messe in suffragio della sua anima.



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